Aging and Disease, giugno 2024
Ferro e mitocondri: nuovi target contro la malattia di Alzheimer
La malattia di Alzheimer (MA) è la patologia neurodegenerativa più diffusa che – come sappiamo – a causa della progressiva perdita di memoria, impedisce ai soggetti colpiti di svolgere una vita normale e indipendente. La MA colpisce il cervello dei pazienti 20-30 anni prima della manifestazione clinica, in media intorno ai 60-65 anni d’età, e rappresenta un enorme carico economico e umano per le famiglie e la società.
Sebbene la patogenesi non sia ancora del tutto chiarita, diversi studi hanno evidenziato la presenza di accumuli di ferro nel cervello di pazienti affetti da MA.
Il ferro ha un ruolo cruciale nei diversi processi fisiologici nell’organismo: l’alterazione del suo metabolismo e il suo accumulo incontrollato risulta quindi estremamente tossico e dannoso per i neuroni. Infatti, è stato dimostrato che l’accumulo cerebrale di ferro può innescare l’aumento dello stress ossidativo e morte cellulare.

Le dott.sse Serena Stanga e Mariarosa Mezzanotte (nella foto qui in alto) – ricercatrici del gruppo NICO di Sviluppo e patologia del cervello guidato dal prof. Vercelli – hanno approfondito il ruolo del ferro cerebrale e mitocondriale nella patogenesi della malattia di Alzheimer in una review pubblicata sulla rivista americana Aging and Disease.
Questi studi sono svolti nell’ambito del progetto Braccio di ferro con la demenza: ferro e mitocondri come nuovi target contro la Malattia di Alzheimer finanziato da Fondazione CRT.

Di recente è stata descritta una forma di morte cellulare dipendente dall’accumulo di ferro nota con il termine di ferroptosi (parola greca “ptosis” che significa “caduta” e da “ferrum” che significa ferro). Degno di nota è anche il coinvolgimento del ferro a livello mitocondriale, dove gioca un ruolo importante come cofattore per l’attività di molti enzimi che lavorano nella catena di produzione dell’energia.
In questo lavoro (Brain Iron Dyshomeostasis and Ferroptosis in Alzheimer’s Disease Pathophysiology: Two Faces of the Same Coin) le nostre ricercatrici hanno anche discusso il potenziale ruolo della ferroptosi come nuovo meccanismo patologico alla base della demenza. Infine, hanno esaminato le recenti strategie terapeutiche che indicano il metabolismo del ferro come target per approcci innovativi e di drugrepositioning potenzialmente promettenti per il trattamento dell’Alzheimer.

