UN NUOVO APPROCCIO TERAPEUTICO PER L'ALZHEIMER
Uch-L1: lo spazzino neuronale per l'Alzheimer
Prof.ssa Elena Tamagno e il team di Sviluppo e Patologia del cervello
IL PROBLEMA
Almeno 1 milione di italiani soffre di questa patologia, un numero destinato a salire esponenzialmente senza nuove sostanziali scoperte. L’Alzheimer ha costi sanitari diretti ed indiretti che non saranno, a breve, più sostenibili. A oggi esistono solo cure sintomatiche, atte cioè a migliorare i sintomi e nella migliore delle ipotesi a rallentare il declino cognitivo, ma nulla di risolutivo capace di fermare questa devastante malattia.
LA RICERCA
Il progetto si propone di estendere la comprensione del ruolo dell'enzima ubiquitin C-terminal hydrolase (Uch)-L1 nell’alterazione dell’UPS e autofagia, i due principali sistemi di “pulizia” cellulari nell’Alzheimer. Il razionale per studiare questo enzima è che Uch-L1 è un’abbondante proteina neuronale che rimuove e ricicla le molecole di ubiquitina dalle proteine degradate.
LA SOLUZIONE
Le nostre ricerche sono mirate allo studio dei meccanismi molecolari tossici alla base della malattia al fine di sperimentare nuovi approcci terapeutici. La comprensione dei meccanismi che portano alla morte delle cellule nervose in corso di malattia può portare allo sviluppo di approcci terapeutici davvero in grado di fermarla.
Puoi sostenere questo progetto con:
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