14 > 21 ottobre 2018
pensa alla salute
Festival dell'Innovazione e della Scienza
settimo torinese • caselle torinese • castiglione torinese • collegno • grugliasco • leinì • moncalieri • nichelino rivoli • san mauro torinese • torino
Ci saremo anche noi (e in tanti!) al Festival dell'Innovazione e della Scienza. Scopri qui di seguito gli appuntamenti con i nostri ricercatori!
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martedì 16 ottobre - ore 18:00
SETTIMO T.SE | BIBLIOTECA ARCHIMEDE | piazza Campidoglio, 50
Dalle parole perse alle parole ritrovate
prof. Alessandro Vercelli, Direttore scientifico del NICO - Università di Torino
prof. Claudio Marazzini, Presidente dell’Accademia della Crusca
L’invecchiamento si traduce in fragilità fisica, cognitiva, psicologica e sociale. L’utilizzo di sensori che rilevano misure vitali, andamento, postura, qualità del sonno, ecc. permette di prevenirne gli effetti negativi grazie alla diagnosi precoce, con notevoli risparmi sui costi sanitari. Lo smarthphone, con giochi di memoria e attenzione, diventa invece un alleato per allenare e migliorare le funzioni cognitive. [ scopri di più sul progetto My Active and Healthy Ageing ]
I disturbi del linguaggio caratterizzano le molte forme di demenza: le parole e il modo di pronunciarle (la prosodia e la precisione nell’articolarle) sono quindi importanti sia a scopo diagnostico sia per gli aspetti comportamentali, psicologici e sociali che possono avere i relativi deficit. Il linguaggio, che sia parlato o scritto, assume pertanto una grande rilevanza nelle malattie neurodegenerative e in particolare nel deficit cognitivo lieve fino alla demenza. Pertanto, l’analisi del linguaggio ha un ruolo chiave per valutare gli aspetti neurologici, psicologici e sociali della fragilità. Gli esercizi cognitivi (come il brain trainer) che consentono di allenare la parola e le l’articolazione del linguaggio sono estremamente importanti per prevenire la demenza e i suoi sintomi.
mercoledì 17 ottobre - ore 18:00
SETTIMO T.SE | BIBLIOTECA ARCHIMEDE | piazza Campidoglio, 50
Lesioni spinali: le sfide della ricerca e della forza di volontà
dott. Diego Garbossa, direttore della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia dell’Università di Torino - Città della Salute e della Scienza di Torino
dr.ssa Marina Boido, ricercatrice del NICO e Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino
dott. Marco Dolfin, Medico ortopedico e traumatologo dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino
Le lesioni vertebro–midollari sono dovute a incidenti stradali, sportivi o domestici, con un’incidenza di 800 nuovi casi all’anno in Italia causando gravi disabilità e un drammatico
impatto sulla sanità pubblica. Quali sfide affronta la ricerca unendo l’approccio clinico del neurochirurgo con quello complementare della ricerca di base?
Stimolare la rigenerazione delle fibre nervose lesionate tramite terapie sperimentali innovative è l’obiettivo. [ scopri di più sulle nostre ricerche sulle lesioni spinali ]
Poi c’è la forza di volontà di chi, come il dott. Dolfin, dopo un grave incidente continua con ostinazione il suo lavoro e corona il sogno di partecipare alle gare di nuoto delle Paralimpiadi di Rio De Janeiro.
venerdì 19 ottobre - ore 21:00
GRUGLIASCO | AULA MAGNA DELL’UNIVERSITÀ DI AGRARIA E VETERINARIA |Largo P. Braccini, 2
a cura di Seralmente Cultura Net e Comune di Grugliasco
Tra Geni ed Esperienza
Prof.ssa Annalisa Buffo, Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi Montalcini e NICO - Università di Torino
I geni contengono le informazioni per costruire e mantenere le cellule del nostro organismo e passare caratteristiche genetiche alla prole. Poiché il nostro cervello è composto di cellule, non deve sorprendere che i geni possano influenzare la nostra personalità e comportamento, così come la propensione a sviluppare una certa malattia. Tuttavia, anche l’esperienza gioca un ruolo fondamentale nel plasmare la nostra individualità. Nascono da qui gli studi su un nuovo livello di regolazione dell’espressione genica, l’epigenetica.
Per prenotare scrivere a: seralmente@gmail.com o compilare il modulo disponibile a questo link
SCUOLE
martedì 16 ottobre - ore 10:00
MONCALIERI | LICEO SCIENTIFICO E. MAJORANA | via Negri, 14
La plasticità cerebrale: una roba per giovani?
Prof. Luca Bonfanti, Dipartimento di Scienze veterinarie e NICO - Università di Torino
Le modificazioni strutturali del cervello possono essere indotte e modulate dall’ambiente esterno e dagli stili di vita di ciascun individuo. La plasticità cerebrale potrebbe quindi essere la chiave per sconfiggere malattie neurologiche o prevenire patologie neurodegenerative. Da qui l’importanza di “coltivare” la plasticità sin da giovani adottando opportuni stili di vita ed evitandone altri.
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giovedì 18 ottobre - ore 9:00
SETTIMO T.SE | BIBLIOTECA ARCHIMEDE | piazza Campidoglio, 50
Il neurone immortale
Prof.ssa Annalisa Buffo, Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi Montalcini e NICO - Università di Torino
Con l’invecchiamento i neuroni si disconnettono, atrofizzano e in parte muoiono. È stato dimostrato che i neuroni possono vivere più a lungo dell’organismo che li genera: una buona notizia perché indica che il loro tempo di sopravvivenza non è fissato geneticamente. Ma quali sono i meccanismi che regolano l’orologio dell’invecchiamento cerebrale? Scoprirli potrebbe permetterci di mantenere i neuroni in salute anche in età avanzata.
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SETTIMO T.SE |Teatro Civico Garybaldi
C’ERA UNA VOLTA UN NEURONE… Storia di un groviglio chiamato cervello
Spettacolo teatrale a cura di NICO – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi e Associazione CentroScienza onlus
con Federico Luzzati, Università di Torino, Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi (DBIOS) e NICO – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi
Gli organismi animali, come le meduse, i pesci pagliaccio, i bradipi o gli esseri umani, sono quasi tutti “accessoriati” di alcune cellule molto speciali: i neuroni. Queste cellule chiacchierone, per non dire pettegole, amano stare connesse tra loro e si sono specializzate nel trasmettere ed elaborare gli stimoli interni (come la fame o il bisogno di fare pipì) ed esterni (come un panino o i baci della mamma). Dalla loro comparsa, circa 600 milioni di anni fa, i neuroni sono diventati sempre più numerosi e in alcune specie hanno iniziato a raggrupparsi in intricatissimi grovigli di connessioni capaci di eseguire compiti sempre più complessi: come arrampicarsi sugli alberi, sentire l’odore di una preda a chilometri di distanza, giocare alla playstation o capire da un’occhiata veloce alla mamma che è ora di smettere. A oggi, il cervello umano è costituito da circa 86 miliardi di neuroni, e la cosa incredibile è che non ce ne sono due uguali! Ma come funziona un neurone? Come fanno queste cellule a permetterci di ricordare, di emozionarci, di muoverci e di fare tutto quello che ci salta in mente? Per avvicinare i bambini e loro maestre all’intricato “giardino del cervello”, i ricercatori dell’Istituto di Neuroscienze NICO in collaborazione con l’Associazione CentroScienza Onlus, propongono uno spettacolo da loro ideato e fatto di animazioni, illusioni, un po’ di teatro e giochi interattivi. La finalità è presentare in modo semplice alcuni dei meccanismi di base del funzionamento del nostro cervello, partendo dal presupposto che tutti quanti ne abbiamo uno!
DESTINATARI: scuola primaria e scuola secondaria di primo grado
www.festivaldellinnovazione.settimo-torinese.it
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Area Ricercatori
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GiovedìScienza racconta la ricerca al NICO
Vivere per sempre.
Una popolazione sempre più longeva, i suoi problemi e le risposte della ricerca
Hai perso la diretta? Guarda ora il video di GiovedìScienza al NICO: una puntata in diretta dai nostri laboratori dedicata alla ricerca sull'invecchiamento.