Gruppo guidato da Carola Eva
Progetti
Reti PeriNeuronali e Metalloproteinasi9 della matrice: nuovi bersagli terapeutici per la Sindrome dell'X Fragile
2023 - 2025 | PRIN Ministero della Ricerca
Il progetto vuole ampliare le attuali conoscenze sulla correlazione fenotipo-genotipo nella sindrome dell'X Fragile (FXS) ed identificare le reti perineuronali (PNNs) della matrice e gli enzimi che le degradano(MMP-9) comenuovi bersagli molecolari extra-neuronali. Le PNNsmodulano la plasticità neuronale e l’equilibrio eccitazione-inibizione, e l’alterazione di tale equilibrio sta alla base della sintomatologia della FXS. La strategia da noi proposta consente la valutazione preclinica di nuovi trattamenti per la FXS in diversi stadi di sviluppo, per scegliere con oculatezza la fase migliore in cui intervenire terapeuticamente. Il progetto coinvolge anche il gruppo del prof. Tempia (NICO), la prof.ssa Carulli (Netherlands Institute for Neuroscience) e le unità di ricerca dei prof. Chiurazzi e Altieri dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e de ‘La Sapienza’ di Roma.
Nuove prospettive terapeutiche nel trattamento della sindrome dell'X-fragile
2020-2022 | Progetti di Ricerca Fondazione CRT
Coordinatore: Carola Eva - Lab. Partner: 1) Prof. Benedetto Vitiello, Struttura Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Regina Margherita; 2) Dott. Marco Cambiaghi, laboratorio di Neurobiologia del Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento, Università di Verona; 3) Prof.ssa Daniela Carulli, laboratorio di Neuroregenerazione dell’Istituto di Neuroscienze di Amsterdam; 4) Dott.ssa Annalisa Bianchini, Associazione Sezione Piemonte Sindrome X-Fragile
Questo progetto vuole studiare un possibile bersaglio molecolare per lo sviluppo di terapie innovative per la sindrome della X fragile (FXS), una malattia genetica rara dello spettro autistico associata a disabilità intellettiva. Nonostante la notevole incidenza, la sindrome FXS risulta ancora poco conosciuta e sottodiagnosticata, mentre una diagnosi precoce e tempestiva è fondamentale per i pazienti e i loro famigliari. A oggi non esiste alcuna terapia approvata per la FXS e si utilizzano esclusivamente farmaci che ne mitigano, in parte, i sintomi. La ricerca si propone di: (i) Studiare lo sviluppo e il funzionamento delle PNN cerebrali in un modello murino della sindrome dell’X-fragile (topi Fmr1ko); (ii) Usare il modello per identificare farmaci potenzialmente utili per prevenire e correggere i deficit funzionali in bambini e adulti con FXS, autismo o altri disturbi del neurosviluppo; (iii) Identificare i periodi critici nello sviluppo dei circuiti cerebrali quando la terapia farmacologica può essere efficace.
Influenza del comportamento materno sull’espressione degli inibitori della plasticità del cervello: un ruolo nella suscettibilità all’ansia?
2015 | Progetti di Ricerca di Ateneo, Università di Torino - Compagnia di San Paolo
Carola Eva co-PI con Daniela Carulli, NICO
Questo progetto ha l’obiettivo di scoprire un nuovo meccanismo di regolazione della plasticità neuronale che potrebbe sottendere un grande numero di psicopatologie, e di identificare nuovi target per un intervento terapeutico nei disturbi correlati allo stress e all’ansia. Unendo esperienze diverse - nel campo della neurobiologia, della glicobiologia, della fisica dei materiali soffici e della neurofisiologia - studieremo se la cura materna modifica le caratteristiche chimico-fisiche delle reti perineuronali (PNN) nel sistema libico, influenzando, in questo modo, la comunicazione neuronale all’interno di specifici circuiti e di conseguenza il comportamento ansioso. Studieremo inoltre la funzione del segnale mediato dal Npy1r limbico nella modulazione da parte della cura materna della plasticità strutturale.
Meccanismi complessi che sottendono gli effetti permanenti dell’ambiente perinatale sulla plasticità neurale e la vulnerabilità a psicopatologie: dalle molecole della matrice alle proprietà fisiche del tessuto nervoso al comportamento
2014-2015 | Progetti di Ricerca Fondazione CRT
Carola Eva co-PI con Annalisa Buffo e Daniela Carulli, NICO
Lo scopo di questa ricerca è di studiare se la cura materna lascia un’impronta su PNN/mielina, influenzando la formazione dei circuiti coinvolti nell’ansia e nella suscettibilità allo stress. Analizzeremo se la cura materna modifica le proprietà chimico-fisiche di PNN e lo sviluppo della mielina e se queste modificazioni alterano i circuiti neuronali generando ansia nella vita adulta. Valuteremo anche se la modulazione farmacologica delle PNN e l’esposizione a un ambiente arricchito riduca l’ansia dei topi. La correlazione tra interazioni molecolari, proprietà della matrice/mielina e comportamento permetterà una comprensione dei meccanismi complessi che sottendono gli effetti permanenti dell’ambiente perinatale sulla plasticità e la vulnerabilità a psicopatologie.
Una nuova ipotesi per lo sviluppo della sindrome metabolica nelle donne
2014-2016 |Ricerca Scientifica Cariplo
Gli obiettivi finali di questo progetto sono:
- dimostrare il ruolo degli estrogeni ovarici e del recettore per gli estrogeni nel fegato nell’aumentata incidenza della sindrome metabolica osservata nelle donne dopo la menopausa;
- identificare i possibili meccanismi e il ruolo del sistema NPY-Npy1r cerebrale in questo fenomeno;
- valutare gli effetti negativi o positivi di specifici regimi dietetici nelle femmine con funzioni ovariche deficitarie.
Si tratta di un studio collaborativo che ci permetterà di utilizzare i tools farmacologici e genetici più appropriati, tra quelli sviluppati nei nostri laboratori, per verificare il ruolo di specifici fattori epatici, in presenza di un deficit ovarico e di particolari costrizioni dietetiche, nella modulazione del sistema nervoso centrale (attività del sistema NPY-Npy1r in un modello murino utile per lo studio della differente vulnerabilità alla MetS nei due sessi) e del WAT, del fegato e del muscolo. Il nostro studio potrebbe aprire la strada a una generazione di un’intera classe di nuovi SERM (Estrogen Receptor Modulators) da utilizzare per la terapia della MetS.
Infanzia, adolescenza e psicopatologia: effetto delle cure materne, psicofarmaci e sostanze d'abuso sullo sviluppo del cervello
2011-febbraio 2016 | PRIN 2010-2011 Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca
L'obiettivo di questo studio è chiarire i meccanismi molecolari attraverso cui la cura materna influenza in maniera permanente l'espressione genica di Npy1r e il suo contributo alla vulnerabilità a psicopatologie in risposta a fattori ambientali quali lo stress acuto e l'esposizione all'etanolo.
Siamo interessati allo studio delle vie di segnalazione neuronali che interagiscono con il Y1R nella regolazione: 1) della plasticità neuronale nelle regioni limbiche e 2) nelle risposte comportamentali, neurochimiche e neuroendocrine allo stress acuto e al consumo di etanolo di topi con bassa espressione del recettore limbico Y1R.
Verrà studiato, inoltre, se trattamenti non farmacologici (l'ambiente arricchito) o farmacologici possono contrastare gli effetti della cura materna sull'espressione di Y1R nel sistema limbico e i comportamenti che ne derivano nell'età adulta. Una comprensione migliore di questi meccanismi potrebbe portare alla scoperta di specifici agenti terapeutici con un forte impatto sulla vulnerabilità al comportamento ansioso e all'abuso di etanolo nell'adulto.