Post-doctoral Fellowships - Bando 2022
Fondazione Umberto Veronesi premia 3 ricercatrici del NICO
Chiara La Rosa, Marilena Marraudino e Roberta Parolisi sono tra gli 8 vincitori del bando pubblico per il finanziamento di una borsa di ricerca annuale che svilupperanno il loro progetto all'Università di Torino.
I progetti di ricerca delle 3 ricercatrici NICO rientrano nell'area stili di vita e prevenzione (che vede in tutto il sostegno a 23 borse post-dottorato).
Giovedì 12 maggio, nell’Aula Magna dell’Università Statale di Milano, Fondazione Umberto Veronesi ha premiato 138 ricercatrici e ricercatori di università e centri di ricerca italiani e stranieri, vincitori del bando pubblico per il finanziamento di una borsa di ricerca annuale.
Per l’Università di Torino sono stati premiati Maria Chiara De Santis, Jean Piero Margaria, Roberto Ruiu, Maximilian Kramer-Drauberg, Chiara La Rosa, Marilena Marraudino, Roberta Parolisi e Gabriella Testa, che svilupperanno i loro progetti nei laboratori dell’Ateneo torinese grazie al finanziamento di Fondazione Umberto Veronesi.
Ecco i progetti delle nostre ricercatrici.
Chiara La Rosa, gruppo di ricerca NICO di Neurogenesi Adulta
L’inquinamento acustico incide sullo sviluppo del sistema uditivo?
Obiettivo del progetto
Valutare l’effetto dell’inquinamento acustico sui circuiti neuronali del sistema uditivo e sulla percezione del suono.
Il traffico cittadino, le stazioni e gli aeroporti sono alcune delle fonti di inquinamento acustico, un problema che nei bambini influenza il corretto sviluppo cognitivo. Tuttavia, ad oggi non sappiamo come l’inquinamento acustico interferisca sullo sviluppo dei circuiti neuronali nel sistema uditivo.
In molte specie animali il corretto sviluppo dei sistemi sensoriali, incluso quello uditivo, è influenzato dall’attività neuronale spontanea, che si manifesta prima dell’apertura del canale uditivo in assenza di uno stimolo sensoriale specifico. Alterazioni dell’attività spontanea durante lo sviluppo inducono difetti di maturazione dei circuiti neuronali con ricadute sul loro corretto funzionamento.
In questo contesto, il progetto si propone di studiare se l’esposizione precoce all’inquinamento acustico interferisca con l’attività neuronale spontanea durante lo sviluppo e influenzi la percezione del suono nell’adulto. ll fine ultimo è di valutare il rischio connesso all’esposizione durante lo sviluppo all’inquinamento acustico. Quest’ultimo infatti potrebbe essere alla base di deficit cognitivi nei bambini e declino cognitivo negli adulti.
Marilena Marraudino, gruppo di ricerca NICO di NeuroEndocrinologia
Fitoestrogeni in età pediatrica e sindrome metabolica dell'umore
Obiettivo del progetto
Studiare se una dieta post natale ricca di fitoestrogeni sia in grado di alterare dei circuiti neuronali che regolano i disturbi dell'umore e l'obesità
L'obesità ha cause multifattoriali, uno stile di vita sedentario e una dieta ipercalorica, ma anche l'esposizione a sostanze chimiche ambientali (obesogeni), tra cui il fitoestrogeno genisteina (GEN), abbondantemente presente nella soia e riconosciuto come un componente alimentare ormonalmente attivo.
Molte persone affette da obesità mostrano anche depressione, ansia e altri disturbi dell'umore, dando origine alla sindrome metabolica dell'umore. Non a caso le regioni cerebrali che controllano questi disturbi sono fortemente interconnessi con i centri neurali che governano lo stato alimentare e sono influenzati dagli ormoni sessuali, in particolare dagli estrogeni. Regioni che mostrano un'alta espressione dei recettori per gli estrogeni (ERs). La genisteina condivide caratteristiche molecolari con gli estrogeni, tanto da legarsi ai recettori a essi dedicati.
Obiettivo del progetto sarà quindi approfondire gli effetti dei fitoestrogeni sul sistema nervoso centrale, tra cui le possibili ripercussioni sull’organizzazione dei circuiti nervosi regolati dagli ormoni, così da migliorare i profili di sicurezza alimentare e le indicazioni per la salute umana.
Roberta Parolisi, gruppo di ricerca NICO di Fisiopatologia delle cellule staminali cerebrali
Esposizione al particolato ambientale e Sclerosi Multipla
Obiettivo del progetto
Identificare i meccanismi molecolari responsabili del legame tra particolato e rischio di sclerosi multipla.
Il particolato (PM), o polveri sottili, è una miscela di componenti solide sospese in aria, dalla dimensione variabile, e con effetti nocivi per la salute umana – tanto da essere riconosciuto come un cancerogeno accertato. Studi sull'uomo e sui modelli animali, inoltre, hanno recentemente mostrato un’associazione tra l’esposizione al particolato e la prevalenza e la progressione della sclerosi multipla (SM).
L’esposizione al PM ostacola la riparazione della mielina (la “guaina” che riveste parte delle cellule nervose permettendo la velocità della propagazione degli impulsi) e promuove la neuroinfiammazione, suggerendo una partecipazione del PM nello sviluppo della SM. Questa ipotesi, tuttavia, non è ancora stata dimostrata. A livello cellulare, l’inalazione del PM è associata al rilascio di vescicole extracellulari (EV) in grado di trasportare fattori, come i microRNA (miRNA), capaci di “estendere” gli effetti del PM dal polmone al sistema nervoso centrale.
Obiettivo del progetto sarà indagare se e come l’esposizione al PM contribuisca allo sviluppo e alla progressione della SM attraverso il rilascio di EV e miRNA associati. Questo studio permetterà di mettere in luce il ruolo di questo fattore di rischio ambientale, e di individuare meccanismi-bersaglio utili per limitare – e possibilmente revertire – gli effetti della sclerosi multipla.
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GiovedìScienza racconta la ricerca al NICO
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