SUMOmyePATH – Come illuminare i misteri della mielina

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10/06/2024
SUMOmyePATH – Come illuminare i misteri della mielina

SUMOmyePATH: Illuminating the Role of SUMOylation in Myelin Pathologies
Come illuminare i misteri della mielina

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Marie-Sklodovska Curie 
Postdoctoral fellowship

La perdita di mielina e la sclerosi multipla

Immaginiamo il nostro sistema nervoso come una complessa rete di cavi elettrici: la mielina costituisce l'isolamento fondamentale che garantisce una trasmissione rapida ed efficiente dei segnali tra milioni di neuroni. Nei disturbi neurologici come la sclerosi multipla, la perdita di mielina e il conseguente malfunzionamento di questa trasmissione può fare la differenza tra salute e malattia.

In questo complesso sistema di trasmissione dei segnali, giocano un ruolo importantissimo gli oligodendrociti, gli architetti della mielina. Svelare i meccanismi che governano il loro comportamento rappresenta quindi una delle chiavi per disegnare nuovi approcci terapeutici che potrebbero cambiare in meglio la vita dei pazienti con disturbi demielinizzanti.

È questo l’obiettivo del progetto di ricerca con cui il dr. Fernando Josa Prado ha vinto il prestigioso finanziamento post-dottorato del fondo europeo Marie-Sklodovska Curie - il programma della Commissione europea che sostiene le ricercatrici e i ricercatori più promettenti - scegliendo di svolgere le sue ricerche al NICO – Dipartimento di Neuroscienze "Rita Levi Montalcini" dell'Università di Torino con la supervisione della prof.ssa Annalisa Buffo, responsabile del gruppo di Fisiopatologia delle cellule staminali cerebrali.

Foto FJP Annalisa Buffo NICO-UNITO-web

Il progetto SUMOmyePATH 

Nel suo progetto dal titolo SUMOmyePATH: Illuminating the Role of SUMOylation in MyelinPathologies il dr. Josa Prado studierà il potenziale della SUMOilazione, un processo cellulare che modificando con l’aggiunta di piccoli componenti specifiche proteine, ne cambia il funzionamento. SUMOmyePATH vuole capire come la SUMOilazione regola le funzioni degli oligodendrociti e in particolare come è coinvolta nella deposizione e nel mantenimento della mielina. L’obiettivo del progetto è scoprire nuovi percorsi verso potenziali trattamenti.

Unire forze e competenze per la ricerca

Il dr Josa Prado porta al team NICO della prof.ssa Buffo un ricco e prestigioso “bagaglio” di ricerca nel campo della neurobiologia. Dopo la laurea all'Universidad Autónoma de Madrid, ha infatti affinato i suoi studi al Centro di Biologia Molecolare Severo Ochoa (CBMSO) e poi all’Università di Bristol, dove – grazie alla borsa di studio Marie Curie ITN “SyMBaD” - ha potuto studiare i meccanismi di SUMOilazione nel sistema nervoso centrale. Tornato in Spagna, ha continuato il percorso post-dottorato al CSIC, presso il Centro di Ricerca Biologica (CIB) e in seguito presso l'Instituto Cajal di Madrid, studiando farmaci antitumorali e le malattie neurodegenerative, in particolare la sclerosi multipla.

«La scelta di unire le forze con il team della prof.ssa Buffo è stata ispirata dal loro approccio innovativo e multidisciplinare alla comprensione delle cellule staminali neurali, e al loro potenziale trasformativo nella riparazione del cervello» – spiega il dr. Josa Prado. «Le profonde conoscenze del gruppo nell'istopatologia della glia e, in particolare, nella biologia degli oligodendrociti - insieme alla mia precedente esperienza in SUMOylation e alla collaborazione con il prof. Arne Battefeld dell'Università di Bordeaux, esperto di imaging fisiologico in tempo reale - rappresentano un terreno eccezionalmente fertile per lo sviluppo del mio progetto».

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