NICO10anni - I gruppi di ricerca
Neurogenesi Embrionale
In questo video il prof. Ferdinando Di Cunto spiega le linee di ricerca del suo gruppo, in forza al NICO da inizio 2017.
Il nostro gruppo di ricerca si è unito al NICO all’inizio del 2017, dopo aver instaurato negli anni precedenti un costante e produttivo rapporto di collaborazione con i gruppi del NICO. Il trasferimento del laboratorio ci ha offerto l’opportunità di accedere a strumentazioni ed esperienze condivise che si sono rivelate molto importanti per lo sviluppo delle nostre attività nel settore delle Neuroscienze.
L’attività del gruppo, rivolta alla neurobiologia molecolare e alla bioinformatica, si è focalizzata su alcune tematiche attinenti agli obiettivi per i quali in NICO è stato fondato. La maggior parte delle linee di ricerca si è focalizzata sullo studio delle basi molecolari delle microcefalie e in particolare il ruolo del gene Citronkinase, che avevamo precedentemente caratterizzato grazie all’impiego di modelli animali.
Tra i nostri principali risultati abbiamo contribuito a dimostrare - in collaborazione con un gruppo di genetisti americani - che il gene Citronkinase è effettivamente coinvolto nella patologia umana. I pazienti con mutazioni in questo gene sono caratterizzati da una grave forma di microcefalia, accompagnata da disturbi del movimento e da una forma severa di disabilità intellettuale.
LaStampa.it 8/11/2016
Microcefalie e Zika: scoperto un comune denominatore
Esiste una somiglianza tra i meccanismi molecolari con cui il Virus e alcune mutazioni genetiche provocano la microcefalia
La prosecuzione dei nostri studi sul modello animale ci ha permesso di ottenere una prova di principio riguardo alla potenziale reversibilità degli effetti provocati dalla mutazione di Citronkinase durante la vita embrionale. In particolare, l’inattivazione della proteina P53 in topi portatori della mutazione riduce in maniera notevole la severità dei sintomi neurologici. Questo risultato ha aperto la strada alla possibilità di sviluppare interventi farmacologici che, se applicati precocemente durante la gravidanza, possono attenuare gli effetti clinici prodotti dalla mutazione del gene.
Anche se la patologia derivante da una mutazione del gene Citronkinase è molto rara, i meccanismi coinvolti possono avere una forte rilevanza nelle forme acquisite di microcefalia, che hanno una frequenza relativamente alta nella popolazione. In particolare, i meccanismi della patologia provocata dalla mutazione di Citronkinase appaiono molto simili a quelli nella microcefalia provocata dalla infezione da virus Zika.
Oltre a essere di grande importanza per le affezioni del neurosviluppo, il gene Citronkinase si è rivelato un promettente bersaglio terapeutico per i tumori cerebrali dell’infanzia e in particolare per il medulloblastoma, che rappresenta il più frequente tumore cerebrale dei bambini. Lo sviluppo di nuovi farmaci capaci di inattivare Citronkinase appare promettente per implementare futuri protocolli terapeutici rivolti ad aumentare l’efficacia e a ridurre i gravi effetti che le attuali terapie hanno sul neurosviluppo dei pazienti.
La proteina CITK possibile target terapeutico per i medulloblastomi più gravi
Il gruppo di Neurogenesi embrionale guidato dal prof. Ferdinando Di Cunto ha individuato di recente la proteina Citron Kinase (CITK) come possibile bersaglio terapeutico per il medulloblastoma di tipo SHH. In questo nuovo lavoro, pubblicato sulla rivista Cancers di febbraio, i nostri ricercatori hanno dimostrato che CITK può essere un target terapeutico anche per i sottogruppi 3 e 4, i cui pazienti hanno generalmente una prognosi più severa.
Queste ricerche si svolgono anche grazie al sostegno dell'AIRC - Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Gianmarco Pallavicini, postdoc del gruppo, è tra i vincitori della borsa di ricerca AIRC - FIRP 2020.
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