LE VOSTRE DOMANDE - La terapia con le staminali. Si può provare?

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14/04/2019
LE VOSTRE DOMANDE - La terapia con le staminali. Si può provare?

La terapia con le cellule  staminali. Si può provare?

15/4/2019
Nelle cure sperimentali sul midollo spinale ci sono novità, o meglio potrei sottopormi a qualche prova? Io ho avuto una compressione midollare a livello di D12, ho recuperato molti movimenti, deambulo un poco ma  ho una lieve spasticità che mi impedisce la fluidità dei movimenti. Ho letto delle staminali, come funzionerebbe se volessi provare?
G. M.  

Risponde la Prof.ssa Marina Boido
Gruppo di ricerca NICO Sviluppo e patologia del cervello (responsabile prof. Alessandro Vercelli)

Premesso che noi come laboratorio di Neuroscienze ci occupiamo della ricerca di base su modelli animali di lesione midollare, e che a livello clinico non abbiamo trials in corso al riguardo, nè prevediamo di organizzarne nel prossimo futuro, Le trasmettiamo delle informazioni su quanto si sta facendo in giro per il mondo.

La terapia cellulare ha un potenziale nel trattamento delle lesioni del midollo spinale: infatti, a seconda del tipo di cellula staminale utilizzata, si può cercare di sostituire i neuroni persi, supportare la sopravvivenza di quelli rimasti e la ricrescita delle fibre nervose danneggiate, ripristinare i circuiti nervosi compromessi o crearne di nuovi, modulare la neuroinfiammazione, ridurre la dimensione della cicatrice gliale… Dal punto di vista preclinico (cioè negli studi animali), vi sono incoraggianti risultati, che meritano di essere valutati e riconfermati nell’uomo.

Per dare un’idea dell’interesse in questo tipo di approccio, il sito ClinicalTrials.gov (che registra tutte le sperimentazioni cliniche nel mondo) riporta al momento 46 trial clinici in corso (in vari stadi, dal
reclutamento a quello conclusivo). Si tratta principalmente di studi di fase I o II, volti cioè a confermare la sicurezza nell’uso di tali cellule, ad escludere potenziali effetti avversi legati al trapianto ed eventualmente a dare alcune prime informazioni sull’efficacia del trattamento. Tali studi sono realizzati generalmente su un ristretto numero di pazienti (in media una trentina). 
Per completezza di informazione, facciamo presente che nessuno di questi trial coinvolge al momento l’Italia
Sono riportati lievi miglioramenti funzionali, da studiare però in sperimentazioni su più larga scala.

Il suggerimento che ci sentiamo di dare è dunque quello di attendere la conclusione degli studi sull’uomo in corso, per avere dati più consistenti e sicuri su un tipo di approccio che, per quanto promettente, necessita ancora di importanti conferme e che a oggi, a differenza di altre patologie pienamente curate grazie all’uso delle cellule staminali (si vedano per esempio le malattie del sangue e del sistema immunitario), non rappresenta ancora un’accertata valida opzione terapeutica.

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