Milano, 15 luglio 2019
Marina Boido del NICO-UNITO è tra i 5 vincitori in Piemonte del bando di Fondazione Telethon 2019
La nostra ricercatrice sarà partner di un progetto sull’atrofia muscolare spinale (Sma) coordinato da Gabriella Viero dell’Istituto di Biofisica, Trento-CNR.
La Commissione medico-scientifica di Fondazione Telethon ha selezionato i vincitori del bando progetti 2019 sulle malattie genetiche rare: finanziati complessivamente 35 progetti di ricerca su 34 malattie genetiche. In Piemonte finanziati cinque progetti di ricerca per un totale di oltre 960mila euro.
Sono stati selezionati i vincitori del bando di concorso 2019 promosso dalla Fondazione Telethon per la ricerca sulle malattie genetiche rare.
In Piemonte sono stati finanziati cinque progetti di ricerca che hanno ottenuto fondi per un totale di oltre 960mila euro.
I cinque gruppi di ricerca, selezionati dopo un’attenta selezione della Commissione medico-scientifica composta da 30 scienziati di statura internazionale provenienti da diversi Paesi del mondo per garantire l’oggettività della scelta, sono quelli di Antonia Follenzi ed Armando Genazzani dell’Università del Piemonte Orientale "A. Avogadro" di Novara, oltre a quelli di Maurizio Giustetto, Salvatore Oliviero e Marina Boido del NICO-Università di Torino.
Marina Boido del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino - che qui al NICO lavora con il gruppo di Sviluppo e patologia del Cervello guidato da Alessandro Vercelli - sarà partner di un progetto coordinato da Gabriella Viero dell’Istituto di Biofisica, Trento-CNR (nella foto in basso con il suo gruppo di ricerca) sull’atrofia muscolare spinale (Sma), patologia neuromuscolare caratterizzata dalla progressiva morte dei motoneuroni, le cellule nervose del midollo spinale che impartiscono ai muscoli il comando di movimento.
Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha portato alle prime terapie in grado di cambiare significativamente la storia naturale di questa malattia, che rappresenta la più comune causa genetica di morte infantile: da una parte il farmaco nusinersen, oligonucleotide antisenso che permette di ripristinare la produzione della proteina mancante, e dall’altra la terapia genica, approvata recentemente negli Stati Uniti.
Tuttavia resta ancora molto da capire sui meccanismi molecolari che stanno alla base della malattia: obiettivo di questo progetto è proprio andare ulteriormente a fondo di quello che accade nei motoneuroni (evidenziati in verde nell'immagine a destra) dei pazienti a valle del difetto genetico, così da migliorare le terapie disponibili alla luce di queste nuove conoscenze.
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