NICO10anni - I gruppi di ricerca
Sviluppo e patologia del cervello
Protagoniste di questo video le prof.sse Marina Boido ed Elena Tamagno: scopriamo con loro in alcuni minuti le linee di ricerca del gruppo.
Il nostro gruppo di ricerca, guidato da Alessandro Vercelli, si occupa di studiare il cervello sia dal punto di vista dello sviluppo sia nella patologia: l’obiettivo è individuare strategie terapeutiche per prevenire la neurodegenerazione. Le nostre ricerche utilizzano modelli cellulari e animali, ma si svolgono anche nell’uomo utilizzando tecniche di neuroimaging (risonanza magnetica strutturale e funzionale) e la tecnologia dell’informazione e della comunicazione (ICT).
Di recente abbiamo ottenuto risultati significativi nello studio dell’Atrofia Muscolare Spinale (SMA), una malattia genetica neuromuscolare dell’infanzia. Abbiamo messo in evidenza le modalità di morte dei neuroni coinvolti, fattore fondamentale per identificare nuovi approcci terapeutici da affiancare agli attuali trattamenti.
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CELL DEATH AND DISEASE (gruppo NATURE), 20 dicembre 2017
MODULARE LA “PULIZIA” CELLULARE: UNA POSSIBILE CURA PER LA SMA
Un team di ricerca internazionale guidato dal nostro direttore Alessandro Vercelli, ha individuato nell’autofagia uno dei meccanismi responsabili della neurodegenerazione nell’atrofia muscolare spinale
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Parte del nostro gruppo lavora sulle lesioni del midollo spinale, che ogni anno nel mondo colpiscono fino a 500.000 persone. Abbiamo dimostrato l’efficacia nei modelli sperimentali di alcuni approcci terapeutici che sfruttano le cellule staminali mesenchimali (isolate dal midollo osseo), in combinazione con supporti bioingegneristici (scaffold) funzionali.
Il team di ricerca NICO sulle lesioni spinali con l'alpinista "figlio del Cervino".
Da sinistra: Marina Boido, Diego Garbossa, Hervé Barmasse e Annalisa Buffo.
Al centro il nostro direttore scientifico Alessandro Vercelli.
Un’altra parte del gruppo studia la patogenesi della Malattia di Alzheimer e in particolare i meccanismi molecolari e cellulari che portano all’accumulo della proteina tossica che si accumula a livello cerebrale nei malati: la β amiloide. Questi studi hanno permesso di stabilire che le terapie devono essere mirate non soltanto nei confronti dell’amiloide aggregata (oligomeri più o meno grandi e solubili) ma anche contro le forme monomeriche e altamente solubili. Il danneggiamento di questi sistemi porta infatti all’accumulo dell’altra proteina tossica responsabile della malattia, la proteina Tau, considerata la vera responsabile della neurodegenerazione.
Inoltre, la nostra più recente pubblicazione conferma che, oltre all’età, anche il sesso è una componente importante per determinare la gravità e la progressione della patologia, dimostrando alcuni dei meccanismi cellulari dell’importante ruolo protettivo degli estrogeni.
Sempre sull’invecchiamento, con il progetto MY-AHA My Active and Healthy Ageing che ha coinvolto 16 partner internazionali da noi coordinati, abbiamo dimostrato che mediante un sistema ICT è possibile prevenire il decadimento della qualità della vita promuovendo l’invecchiamento attivo e in salute.
Il nostro gruppo collabora con molti gruppi di ricerca nazionali e internazionali, e fruisce di finanziamenti competitivi italiani ed europei (Fondazione CRT, Telethon, AFM Telethon, Horizon 2020) e del sostegno, anche economico, di associazioni di pazienti (Girotondo e SMArathon onlus) a cui vanno i nostri ringraziamenti.
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GiovedìScienza racconta la ricerca al NICO
Vivere per sempre.
Una popolazione sempre più longeva, i suoi problemi e le risposte della ricerca
Hai perso la diretta? Guarda ora il video di GiovedìScienza al NICO: una puntata in diretta dai nostri laboratori dedicata alla ricerca sull'invecchiamento.