POSITION AVAILABLE FOR a THREE-YEAR PHD FOR BRASILIAN STUDENTS
Project on Astrocyte heterogeneity in the context of the PhD program in Neuroscience.
Application deadline March 15th.
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Project on Astrocyte heterogeneity in the context of the PhD program in Neuroscience.
Application deadline March 15th.
La somministrazione di genisteina altera permanentemente alcuni circuiti ipotalamici nei topi neonati. Su Neuroscience i risultati della ricerca svolta dal nostro gruppo di Neuroendocrinologia in collaborazione con i Dipartimenti di Scienze veterinarie e di Neuroscienze dell'Università di Torino.
L'azione degli estrogeni sulla modulazione dei circuiti ipotalamici che controllano ansietà e metabolismo è mediata dal recettore di membrana GPER-1.
Su Neuroendocrinology i risultati del nostro studio, in collaborazione con i colleghi spagnoli.
Lo studio, pubblicato su “Journal of Neurosurgery” dal gruppo del Prof. Stefano Geuna in collaborazione con i colleghi chirurghi del CTO di Torino e dell'Univerisità di Palermo, mostra come la rigenerazione sia compromessa a causa dei cambiamenti molecolari e biologici che avvengono in seguito a una degenerazione nervosa protratta nel tempo.
Project on Brain plasticity in the context of PhD programme in Veterinary Sciences.
First selection of candidates: application deadline February 24th
L’attrazione sessuale, così come gli altri comportamenti, è il frutto di una complessa interazione fra geni e ambiente che modella i circuiti nervosi coinvolti nel controllo del comportamento riproduttivo.
Se questa interazione ormai è nota, molti sono ancora i punti da chiarire rispetto a come avviene. Lo studio pubblicato dal nostro gruppo di “neurogenesi adulta” su Scientific Reports fa luce proprio sui meccanismi che - interposti tra geni e ambiente - regolano il comportamento d’attrazione sessuale.
Su Aging Cell lo studio di Elena Tamagno con il gruppo di Sviluppo e patologia del cervello.
La recente “epidemia” di malattie metaboliche come obesità e diabete di tipo II non può essere attribuita solo a fattori genetici, o ad altre cause come cambiamenti nella dieta, mancanza di esercizio e invecchiamento della popolazione. Esistono sostanze nell’ambiente in grado di aumentare la possibilità di sviluppare malattie metaboliche attraverso la loro azione su molteplici bersagli (tessuto adiposo, pancreas, fegato, muscolo, circuiti nervosi): proponiamo che vengano denominate “composti distruttori del metabolismo (MDC)”.
Hai perso la diretta? Guarda ora il video di GiovedìScienza al NICO: una puntata in diretta dai nostri laboratori dedicata alla ricerca sull'invecchiamento.