ALBA: un impegno per rendere la scienza inclusiva
Il NICO è orgoglioso firmatario della ALBA Declaration on Equity and Inclusion.
La Dichiarazione rappresenta il nostro impegno per rendere la scienza più inclusiva.
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Il NICO è orgoglioso firmatario della ALBA Declaration on Equity and Inclusion.
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Interagiscono con i loro recettori cellulari nello stesso modo in cui una chiave entra in una serratura: sono i recettori degli estrogeni (ER), ampiamente diffusi nel nostro organismo e anche nell’encefalo. Il perfetto incastro tra gli estrogeni e i loro recettori innesca una serie di eventi biochimici che culminano nella regolazione di determinate zone attive del DNA cellulare, responsabili a loro volta della sintesi delle proteine, controllando così funzioni importanti come fertilità, metabolismo, ciclo sonno/veglia, memoria e stati d’ansia.
Questa regolazione avviene per mezzo di recettori nucleari degli estrogeni noti e studiati da molto tempo. Recentemente però è stato identificato un nuovissimo recettore per gli estrogeni: GPER. Le nostre ricercatrici del gruppo di Neuroendocrinologia ne hanno approfondito in due studi la distribuzione nell’encefalo, suggerendo che la regolazione degli estrogeni attraverso il recettore GPER può essere diversa nei maschi e nelle femmine e può fluttuare durante il ciclo estrale nelle femmine.
Producono l’energia necessaria per il sostentamento delle funzioni cellulari e hanno un ruolo chiave nel mantenere l’equilibrio cellulare, e quindi nella protezione dei danni al DNA che possono determinare l’insorgenza di mutazioni e - in conseguenza - di uno stato patologico. Parliamo dei mitocondri, organelli di cui sono ricchi i tessuti nervosi colpiti nelle patologie degenerative, che necessitano di un grande apporto energetico.
Lo studio delle loro disfunzioni assume quindi un ruolo sempre più centrale nel capire dei meccanismi alla base delle patologie neurodegenerative e - come suggeriscono in questa review pubblicata su International Journal of Molecular Sciences le nostre ricercatrici del gruppo di Sviluppo e patologia del cervello, guidato dal prof. Vercelli - possono rappresentare nuovi promettenti target terapeutici.
Le differenze di sesso influenzano il cervello, il comportamento, le funzioni metaboliche e contribuiscono alla vulnerabilità alle malattie. Tuttavia, i meccanismi alla base delle differenze sessuali dell'attività cerebrale sono ancora poco noti.
Le nostre ricercatrici del gruppo di Neuropsicofarmacologia hanno analizzato l'inattivazione condizionale del gene Npy1r nei topi, osservando che induce differenze legate al sesso delle funzioni metaboliche e comportamentali.
La corteccia cerebrale dei mammiferi con encefalo di grandi dimensioni contiene un pool di neuroni giovani e indifferenziati. Lo dimostra lo studio guidato da Luca Bonfanti e Chiara La Rosa del nostro gruppo di Neurogenesi adulta e pubblicato sulla prestigiosa rivista eLife.
Questi risultati identificano i neuroni immaturi come una potenziale riserva di plasticità nella corteccia cerebrale, rappresentando una forma nuova e “alternativa” di neurogenesi. L'augurio è che questo lavoro possa ispirare la ricerca di una simile “riserva” anche nell’uomo, aprendo nuove strade per la prevenzione e il trattamento delle demenze senili.
A Postdoctoral Fellowship is available in the Physiopathology of Neural Stem Cell group at the Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi (Orbassano, Torino, Italy), led by Annalisa Buffo. The fellowship is funded within NSC-Reconstruct, a 4-year H2020 European Union supported Project coordinated by Prof. Elena Cattaneo - University of Milan (Deputy Coordinator: Prof. Malin Parmar - Lund University).
Ha lavorato diversi anni in Arabia Saudita, al KAUST - King Abdullah University of Science and Techonology, ma da inizio 2020 è tornato in Italia per unirsi alla nostra squadra di Sviluppo e patologia del Cervello, guidata dal prof. Alessandro Vercelli. In questo che è il suo primo lavoro 'targato' NICO - Università di Torino, Corrado Calì ha sviluppato un nuovo framework basato sulla realtà virtuale (VR) per l'analisi di modelli tridimensionali di cellule cerebrali ricostruite da immagini di microscopia elettronica 3D.
La mancanza del gene TNFAIP3 nelle cellule mieloidi porta a una alterata produzione delle cellule del sistema immunitario responsabili della difesa dell’organismo e dell’insorgenza di malattie autoimmuni. È quanto dimostra lo studio pubblicato su International Journal of Molecular Science dalle ricercatrici del laboratorio di Neurobiologia Clinica diretto dal Dr. Bertolotto.
Hybrid workshop
REGISTRATION: from 2nd to 22nd of September 2024
Hai perso la diretta? Guarda ora il video di GiovedìScienza al NICO: una puntata in diretta dai nostri laboratori dedicata alla ricerca sull'invecchiamento.